Il territorio comunale di Montevarchi, nel Valdarno superiore, si estende sulla riva sinistra dell'Arno.La città di Montevarchi si trova a fondovalle, ai piedi delle pendici dei colli del Chianti.
L'attuale centro abitato di Montevarchi è sorto verso la fine del XII secolo, come mercatale dell'omonimo castello che si ergeva sul Poggio dei Cappuccini e su cui avevano signoria i marchesi del Monte Santa Maria; passò quindi ai conti Guidi fino al 1254, anno in cui questi lo vendettero alla Repubblica Fiorentina.
Dopo che i suoi antichi signori ripresero il comando, il territorio fu consegnato nuovamente a Firenze.
Montevarchi subì una pesante distruzione nel 1287, quando i Ghibellini di Arezzo assalirono i loro concittadini guelfi che vi si erano rifugiati; essendo terra soggetta a Firenze, dovette subire altri attacchi nel 1289 dagli aretini e nel 1312 dall'esercito di Arrigo VII.
Da questo momento gli abitanti decisero di proteggerlo con una possente cinta muraria, facendolo sede di una podesteria che comprendeva il castello di Ricasoli.
Nacquero in questa terra lo storico e umanista Benedetto Varchi (1503 - 1565) e il dantista e storico Isidoro del Lungo (1841-1927).
Lo stemma rappresenta una montagna composta da sei colline, come indica il nome stesso della città di "Montevarchi".
Sopra è rappresentato un rastrello con tre gigli d'oro, chiamato "capo d'Angiò".
Questo simbolo era concesso alle famiglie che mostravano fedeltà alla casa d'Angíò e alla parte guelfa.
In passato la lega di Montevarchi recava sulla bandiera la figura di un leone su uno sfondo cosparso di gigli, simboli che rappresentavano la Firenze guelfa.
Montevarchi fu dichiarata "città" con regio decreto il 18 maggio 1942.
Un bellissimo stemma della città sorretto da due angioletti paffuti, opera di Andrea della Robbia, è visibile nel Museo di arte sacra della Collegiata di San Lorenzo.0