Il territorio di Fucecchio essendo terra di confine è stata strettamente legata ai Conti Cadolingi, potente casata di origine pistoiese.I conti si spostarono in queste terre, poiché spinti dal Vescovo di Pistoia a cercare nuovi spazi ed affermare il loro potere in un territorio equidistante dalle maggiori città quali Pistoia, Lucca, Pisa e Firenze.
Presso un guado sull'Arno essi fecero erigere, intorno al Mille, il castello di Salamarzana.
Durante gli anni del XIII secolo Fucecchio ebbe un'intensa crescita, sia dal punto di vista urbano, sia economico.
Molte nuove abitazioni furono costruite sui vecchi possedimenti del monastero che allora era già in piena crisi.
I nuovi borghi si svilupparono a ventaglio oltre il "castello vecchio" scendendo verso l'Arno secondo cinque assi principali che facevano capo alla più antica porta castellana.
Gli antichi borghi che formano la città non erano altro che le attuali contrade, Porta Raimonda, Borghetto, borgo di Gattavaia, la contrada di dominus Bernardo e la Contrada di Sambuca.
Tale fu l'impulso della crescita che prima della fine del Duecento si dovette procedere alla costruzione di una nuova cinta muraria con la quale si chiusero i nuovi borghi a mezzogiorno, secondo un percorso che andava dalla Porta Raimonda fino alla Porta Bernarda, lungo l'attuale corso Matteotti, dove si trovavano i fossati.
Intanto anche il distretto comunale si andava fissando entro confini sempre più precisi, assorbendo le piccole comunità rurali circostanti, tanto che nei primi anni del Trecento il territorio comunale aveva ormai assunto la forma che grosso modo è rimasta inalterata fino ad oggi.0