Tra il fiume Merse, l'Ombrone e l'Arbia si estende il territorio comunale di Murlo.Il territorio in cui è ubicato Murlo è costituito prevalentemente da ampie distese boschive, nelle quali sono presenti numerosi esemplari di pini, faggi, cipressi, ai quali si affiancano olmi, ginepri e noccioli.
Questo tipo di vegetazione, all'interno della quale è incastonato il borgo di Murlo, costituisce un classico esempio di "macchia mediterranea".
La posizione geografica, lontano dalle più importanti vie di comunicazione, ha per lungo tempo isolato il comune dalle vicende politiche dei vicini territori.
Ancora oggi il paese è intatto nelle sue strutture, anche grazie al lungo periodo di sottomissione al conservatore vescovo di Siena.
Del castello di Murlo si hanno notizie a partire dall'età medievale, ma resti archeologici di età etrusca ritrovati nella zona fanno pensare che il territorio fosse abitato fin da quel tempo.
Nel 1151 il feudo di Murlo veniva donato dal conte Ugolino di Ranuccio Ardengheschi al vescovo Ranieri (da qui appunto il nome di Murlo in Vescovado usato ancora oggi) e la donazione fu ratificata nel 1189 dall'imperatore, malgrado che nei decenni seguenti la presenza di questa singolare enclave all'interno del proprio contado disturbasse alquanto i governanti senesi.
L'economia locale si basa soprattutto sull'industria ricettiva, pur avvalendosi anche del supporto dell'agricoltura, interamente a gestione familiare; negli ultimi anni hanno infatti avuto grande sviluppo le aziende agro-turistiche.
Anche la pastorizia costituisce un'importante fonte di relativa ricchezza, potendo contare su vaste zone di territorio lasciate al pascolo.
Consistente è la produzione di carne, latte e formaggio, così come la vendita di legname da ardere, ricavato dalle ampie zone boschive.0