Pietrasanta

Il borgo passò di dominio in dominio fino a quando nel 1430 i Genovesi la possederono insieme al porto fluviale di Motrone.

La città restò sotto la giurisdizione ligure fino a quando un'assedio delle milizie fiorentine contro il capoluogo marittimo prese il controllo sulla città.

Nel 1494 il borgo viene consegnato al re di Francia, Carlo VIII d'Angiò, sceso in Italia e da questi nuovamente a Lucca.

Con il passare dei secoli e di altri "passaggi di proprietà" Pietrasanta diventa anche capoluogo del Vicariato, territorio che comprendeva anche quello degli attuali Comuni di Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema, diventata poi la Versilia storica.

Infine, con il Plebiscito, la città entra a far parte del Regno d'Italia.

Oggi l'economia di Pietrasanta ruota intorno alla lavorazione e alla commercializzazione di marmi e graniti sia provenienti dall'area apuana che importati; in quest'attività, accanto agli impianti a elevata tecnologia, sopravvive la «bottega» nella quale gli artigiani locali, tornitori, ingranditori, formatori, modellatori, operano gomito a gomito con artisti di ogni provenienza conferendo a Pietrasanta il profilo di un grande laboratorio e di un centro mondiale della scultura.

Nel terziario è notevole l'apporto economico del turismo, che trova a Marina di Pietrasanta un attrezzato e frequentatissimo centro balneare.0